Cosa si Intende per Accertamento Tributario?
L’accertamento tributario è un procedimento amministrativo condotto dalle Agenzie fiscali al fine di verificare la correttezza delle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti. Questo processo è dunque teso a verificare che le imposte siano state correttamente liquidate e versate e può comportare la revisione di dichiarazioni dei redditi a seguito della riconciliazione di fatture, di documenti contabili e di altre registrazioni finanziarie. L’accertamento serve a garantire l’adeguata applicazione delle leggi fiscali e ad individuare eventuali discrepanze, errori o omissioni che possono portare all’evasione o all’elusione fiscale. In sostanza, rappresenta uno strumento cruciale per l’equità e l’efficienza del sistema tributario, fungendo da meccanismo di controllo che permette alle autorità fiscali di assicurare il rispetto degli obblighi tributari da parte di tutti i contribuenti.
Cosa fare se si riceve un avviso di accertamento?
L’avviso di accertamento deve essere formalmente notificato al contribuente. È essenziale esaminare attentamente il contenuto di questa comunicazione per avere piena cognizione delle contestazioni mosse prevenire tempestivamente le possibili complicazioni (iscrizioni a ruolo, pignoramenti, etc.). L’atto indica il tributo oggetto di riscossione e specifica, inoltre, i dettagli delle indagini condotte dall’Agenzia fiscale, le motivazioni sottese ai rilievi tributari. All’interno dell’avviso di accertamento sono inoltre indicate le modalità e le tempistiche per presentare eventuali opposizioni alla pretesa erariale. È fondamentale verificare, quindi, questi dettagli per determinare la correttezza degli importi addebitati e per valutare l’opportunità di presentare un’eventuale contestazione.
Cosa succede dopo la notifica di un avviso di accertamento?
Dopo la ricezione di un avviso di accertamento, il contribuente deve muovere i seguenti passi:
Verifica dell’Avviso: È cruciale leggere attentamente l’avviso per comprendere la natura delle contestazioni fiscali addebitate e gli ulteriori importi richiesti.
Tempistica per Agire: Generalmente, si ha un termine di 60 giorni dalla notifica per impugnare l’avviso di accertamento innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale.
Raccolta di Prove: Il contribuente dovrebbe iniziare a raccogliere tutte le prove necessarie per confutare gli addebiti, come documentazione contabile, ricevute, e registrazioni delle transazioni.
Consulenza Tecnica: È sempre consigliabile consultare un avvocato tributarista o un consulente fiscale per valutare la situazione e decidere il la strategia difensiva più adeguata. Innanzi alle Commissioni Tributarie l’assistenza tecnica è obbligatoria per le controversie di valore superiore a 3.000 euro.
Presentazione del Ricorso: Se si decide di impugnare l’accertamento, si procede con la redazione e la presentazione di un ricorso dettagliato, specificando le ragioni della contestazione.
Attesa della Risposta: L’amministrazione fiscale può accettare le argomentazioni del contribuente e annullare o modificare l’accertamento, oppure può mantenere ferma la propria posizione. In questo caso il contribuente deve optare se pagare l’avviso di accertamento oppure se impugnarlo innanzi alla Commissione Tributaria competente in ragione del domicilio fiscale.
Processo Tributario: nel contenzioso tributario le parti (contribuente ed Amministrazione Finanziaria) presentano le prove e le difese a sostegno delle proprie posizioni innanzi ad un Giudice terzo ed indipendente. Il processo tributario si colloca su due gradi di giudizio di merito (Commissione Tributaria Provinciale e Regionale) ed una di legittimità (Corte di Cassazione).