Sentenze commentateLE DICHIARAZIONI DI TERZI NON SONO ELEMENTI DI PROVA SUFFICIENTI A GIUSTIFICARE L’ACCERTAMENTO DI MAGGIORI REDDITI IN CAPO AL PROFESSIONISTA – CGT DI PRIMO GRADO DI VERONA, SEZ. 1, SENTENZA N. 242/2024, DEPOSITATA IL 28.5.2024 – ST. 87 2024

14/01/2025

LE DICHIARAZIONI DI TERZI NON SONO ELEMENTI DI PROVA SUFFICIENTI A GIUSTIFICARE L’ACCERTAMENTO DI MAGGIORI REDDITI IN CAPO AL PROFESSIONISTA – CGT DI PRIMO GRADO DI VERONA, SEZ. 1, SENTENZA N. 242/2024, DEPOSITATA IL 28.5.2024

L’Agenzia delle Entrate accertava in capo ad un professionista maggiori redditi ritenuti percepiti da un gruppo di consorzi e di cooperative, coinvolti in complesse indagini di frode fiscale, che gli avevano affidato la gestione della contabilità. L’accusa sarebbe stata provata dalle dichiarazioni di una ex dipendente – peraltro, indagata nel procedimento penale – secondo cui tale professionista avrebbe ricevuto mensilmente delle somme “in nero”. I Giudici veronesi si sono determinati nel senso di annullare l’atto impositivo osservando che, «pur richiamato il principio del doppio binario tra giudizio tributario e giudizio penale e la totale autonomia degli stessi, va evidenziato che le sole dichiarazioni di una persona coindagata non appaiono sufficienti a provare il coinvolgimento del Ricorrente … nell’associazione a delinquere e nella frode delle cooperative».

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